Regione Emilia-Romagna
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Laboratorio aperto di Reggio Emilia

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Il Laboratorio aperto reggiano sperimenta forme di progettazione aperte e partecipative e fonda le sue attività su nuove dimensioni di economia collaborativa, sui beni comuni e sulla cultura digitale. Il Laboratorio anima la community reggiana dell’innovazione sociale, sperimenta e sviluppa nuove soluzioni in termini di servizi, prodotti, organizzazioni e processi - con particolare riferimento agli ambiti del welfare, della cultura e dell’educazione - per dare risposta a vecchi e nuovi bisogni della comunità e del territorio in una logica di open innovation.

Il Laboratorio aperto di Reggio Emilia nasce dal recupero dei Chiostri di San Pietro, il più straordinario complesso monumentale di Reggio Emilia, uno dei più suggestivi del Rinascimento italiano, con una forma che porta la mano inconfondibile di Giulio Romano.

Si tratta di un antico monastero benedettino utilizzato nei secoli nei modi più disparati e poi rimasto inaccessibile, nel centro storico della città, fino al momento della riscoperta e del recupero pubblico.

L’imponente opera di restauro del corpo centrale e degli spazi annessi, finanziato con fondi Por Fesr, ha consentito di restituire i Chiostri di San Pietro alla città come centro culturale di rilievo internazionale. La nascita del Laboratorio aperto li proietta nella contemporaneità, per dare vita a un luogo di partecipazione e confronto, di socialità e innovazione aperta e diffusa.