Regione Emilia-Romagna
Unione Europea

Festival Fotografia Europea 2024

Torna a Reggio Emilia l'appuntamento annuale dedicato alla grande fotografia internazionale, dal 26 aprile al 9 giugno ai Chiostri di San Pietro e altre sedi in città.

'La natura ama nascondersi' è il tema scelto dalla direzione artistica del Festival composta, anche quest’anno, da Tim Clark (editor 1000 Words), Walter Guadagnini (storico della fotografia e Direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia) e Luce Lebart (ricercatrice e curatrice, Archive of Modern Conflict).

Un titolo che cerca di inglobare – recuperando il paradosso da un celebre frammento di Eraclito – la potenza di una natura che molte volte cela la sua essenza ai nostri occhi, ma che sempre più spesso la rivela in modi distruttivi, in un processo continuo che può essere inteso come un’oscillazione tra l’essere e il divenire. Fotografia Europea 2024 si propone di esplorare, attraverso le tante prestigiose mostre personali e collettive di questa edizione, le connessioni fra occultamento e scoperta che dominano il nostro rapporto con la Natura, immaginando nuove narrazioni, al di fuori di quell’atteggiamento di controllo dominante che la nostra specie esercita sul pianeta, per comprendere le dinamiche e le nuove direzioni da intraprendere.

Chiostri di San Pietro accolgono dieci esposizioni che spaziano dalla collettiva sulla mutevolezza delle nuvole (Sky Album. 150 years of capturing clouds, a cura di Luce Lebart e Michelle Wilson) alla catastrofe delle migrazioni climatiche indagata dal fotografo indiano Arko Datto nel territorio del Delta del Bengala, alla ricerca sulle conseguenze a lungo termine della tempesta Vaia intrapresa da Matteo de Mayda. In mostra anche i paesaggi sudafricani carichi di memorie di Jo Ractliffe (con Landscaping) e la documentazione della lotta di chi nella Parigi dei Giochi Olimpici 2024 si oppone alla distruzione di oltre 4mila metri quadri di orti, testimoniata dagli scatti di Bruno Serralongue (Community Gardens of Vertus, Aubervilliers).
Al primo piano troviamo le installazioni multiple e composite di Helen Sear, la storia intergenerazionale di chi ha sfruttato i territori intorno al Mar di Cortez nel progetto di Yvonne Venegas e il racconto di Natalya Saprunova sulla vita delle popolazioni dell’estremo nord del continente asiatico. Infine la fotografa americana Terri Weifenbach in Cloud Physics esplora la vitale interconnessione tra le nuvole del nostro pianeta e le intime forme della sua vita biologica e la britannica Lisa Barnard con la mostra An Act of Faith: Bitcoin and the Speculative Bubble conduce alla riflessione sull’essenzialità della natura nella creazione di bitcoin, beni digitali che seppur immateriali richiedono un enorme sforzo ambientale.

In programma anche visite guidate e laboratori per bambini e famiglie. Tutte le info sul sito www.chiostrisanpietro.it