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Reggio Emilia sperimenta Hamlet e un nuovo modello di alfabetizzazione digitale

Attiva, e in fase sperimentale, in tre quartieri di Reggio Emilia, Hamlet è una piattaforma digitale che ha l’obiettivo di facilitare gli scambi e la connessione tra tutti soggetti che compongono il tessuto sociale (cittadini, associazioni, Comune, scuole, centri sociali, parrocchie e attività commerciali) senza sostituirsi ma anzi con l’obiettivo di favorire e potenziare le relazioni di prossimità.

Grazie allo strumento digitale, infatti, scambi e progettualità collaborative possono essere favoriti, aggiungendo valore alle relazioni e favorendo la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche. Per questo Hamlet si configura come uno strumento quanto mai utile per il dialogo fra le comunità dei territori e il Comune di Reggio Emilia.

Nei tre quartieri pilota, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore) ha svolto un complesso lavoro di ascolto e ricerca-azione per identificare i soggetti sociali e il sistema di relazioni che li uniscono: sono queste infatti le principali informazioni che supportano la personalizzazione di Hamlet che si presta ad essere dedicato a ciascun quartiere in rapporto alle sue specifiche caratteristiche sociali.

La presentazione pubblica del nuovo ambiente, del tutto e ancora sperimentale, è affiancata da un breve corso di alfabetizzazione digitale, libero e gratuito, curato dal Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro e da Digital Freaks, una community di innovatori digitali, nata all’interno del Laboratorio Aperto, con l’obiettivo di diffondere la cultura digitale e tecnologica, mettendo in rete conoscenze sociali, economiche e competenze orientate all’inclusione. Accanto a loro, Impact Hab che ha sviluppato una specifica competenza nel campo dell’alfabetizzazione di primo livello grazie alla sua partecipazione, nel corso del 2021, al progetto della rete degli Spid Point.

Il Progetto

Unimore, in collaborazione con la società Open Box, ha sviluppato l’infrastruttura informatica Hamlet, sia nel suo prototipo generale sia nelle sue specifiche declinazioni territoriali. Dopo l’esperimento di Cavriago, il Comune di Reggio e il Laboratorio Aperto hanno deciso di sperimentare Hamlet anche su Reggio Emilia, cominciando da tre quartieri.

Grazie ad una ricerca applicata, condotta dal Dipartimento di Comunicazione ed Economia attraverso focus group e interviste ad attori privilegiati dei tre territori, al Comune e al Laboratorio Aperto, Hamlet oggi si presenta come un ambiente sociale diffuso che ospita, per i tre quartieri pilota, i soggetti e i luoghi dove questi soggetti interagiscono, dialogano, si incontrano e promuovono attività. Il progetto di propone di capire come, in questi quartieri sia fisici che, adesso, digitali, sia possibile creare forme di prossimità ibride per rafforzare il tessuto sociale e a beneficio di relazioni di fiducia, mutuo-aiuto, collaborazione.

Un ulteriore tema di riflessione deriva dalla constatazione che l’esperienza digitale è costituita dalla presenza di giga-player globali privati, che offrono ambienti di socialità digitale progettati e normati dalle loro esigenze, e dalla frammentazione dei servizi digitali del settore pubblico. La domanda che si sono posti i ricercatori di Unimore, sulla base dell’approccio ai Beni comuni urbani che contraddistingue il progetto di ‘Quartiere, Bene comune’, è come sia possibile costruire uno spazio digitale che sia un Bene pubblico (commons) e che possa: da una parte tutelare dati e interazioni attraverso il ricorso a un server pubblico; dall’altra facilitare le relazioni e la collaborazione tra persone che vivono nello stesso contesto di prossimità (quartiere) e aggregare reti di relazioni, bisogni, funzionalità, servizi per rinforzare i valori di dono e cura, per facilitare la riscoperta del contatto, dell’ascolto, del sentirsi vicini alle altre persone, favorendo lo sviluppo di comunità accoglienti e inclusive.

Per questo Hamlet ha un codice aperto (open source) e poggia su un server pubblico, messo a disposizione da Lepida, società in house della Regione Emilia-Romagna, che ha accettato di fare parte della sperimentazione nell’ambito del proprio progetto di Data Valley.

Ulteriori informazioni 

https://www.chiostrisanpietro.it/hamlet-una-piattaforma-di-cittadinanza-per-reggio-emilia/

https://www.chiostrisanpietro.it/che-lalfabetizzazione-digitale-abbia-inizio/